NB: se vi aspettate
un corso, un seminario o uno stage convenzionale
potreste rimanere delusi.
Troverete, infatti, quelli
che "Scusate ho fatto tardi", quelli che "Allora ragazzi
cominciamo?", quelli che "Oops, scusa ti ho calpestato
un piede", quelli che "Pizzica o Tammurriata? Pizzica!!!
(e che lo domandi a fare?)", quelli che "Marò la rumelaj
con la variazione non mi piace più", quelli che
"Pausa?", quelli che "Ma dopo che fate? Pizza?"..
Insomma quelli che si
ritrovano per il gusto di stare insieme e divertirsi,
scambiandosi con leggerezza esperienze di danza.
Sinossi - La zampogna lucana, lascito di secoli di
pratica e maestria popolare, raccontata da due anziani
fratelli, Antonio e Vincenzo Forastiero. Costruttore il
primo e suonatore il secondo, accompagnano lo spettatore
in un appassionante viaggio alla scoperta dello
strumento, dal Festival Internazionale della zampogna
del Molise alle registrazioni in studio, fino alle feste
religiose in onore della Madonna. Forse ultimo tra i
grandi costruttori del sud Italia, Antonio trascorre le
sue giornate diviso tra la passione artigiana e la vita
contadina, in compagnia della moglie Carmela, donna
d'altri tempi sorprendentemente curiosa e lucida, e di
Quirino, giovane allievo destinato a raccogliere
l'eredità di una tradizione antica quanto la cultura dei
luoghi in cui echeggiano le melodie inconfondibili dello
strumento. Testimoni e interpreti di una cultura che in
Lucania è ancora viva e sentita, i due fratelli
Forastiero si offrono allo sguardo rispettoso della
camera con orgoglio e ironia, trascinando lo spettatore
in un'atmosfera rarefatta, in un tempo scandito dalla
nostalgia per i compagni zampognari scomparsi, dalle
impellenze del loro quotidiano e da una curiosità quasi
fanciullesca per tutto ciò che non conoscono.
Dopo il successo del "canto
malinconico", sono diventato talmente popolare "a casa mia"
che mia moglie (Pina), i miei due figli (Daniela e Valerio)
e mia suocera (Nonna Mena) mi chiedono autografi ogni
mezz'ora.
Per non darmi l'impressione di
essere sempre gli stessi, sono costretti (poverini) ad
adottare vari travestimenti, hanno fittato: vestiti,
parrucche, barbe ed ammennicoli vari in un negozio di
attrezzeria teatrale. Il proprietario vi ha ammollato anche
vestiti d'epoca. Per cui non è difficile, che incontri, nel
corridoi mia moglie travestita da Napoleone, che mi chiede
un autografo. Oppure, che sò mia suocera travestita da
Garibaldi, che vuole fare una foto con me. Hanno coinvolto
pure i nostri gatti travestiti da Nani di Biancaneve...
Insomma un successone!
Di sicuro voi amici miei
direte: "E che ce ne foooooooooooooooo
............ssero
di amici come te!!"
Vi abbraccio con grande amore
e con voi abbraccio la "mia e vostra bellissima
Salerno".
Gianni Mauro
P.S. E' uscito in questi
giorni il mio libro di poesie, che è distribuito soprattutto
a Salerno dalla libreria "Guida
".
Il titolo è "Kafka che
era in me ne moriva" Ed.Albatros.
Se lo acquistate, fate
un opera buona! Mi aiutate a pagare il
negozio di costumi teatrali di cuisopra ed evitate a me di finire "incurante
di me misero incuuuuuuuuu.........rante
di me".
Con la sua
erre moscia e le sue canzoni dissacranti e malinconiche
ha accompagnato più di una generazione.
Per molti
il suo nome resterà, purtroppo, soprattutto legato a
Una storia disonesta o Letto 26 piuttosto che
alle moltissime altre belle canzoni che ha scritto o
alla sua bravura di chitarrista finger-picking e
strumentista.
Noi
vogliamo ricordarlo con Bologna '77,
dedicata a
Giorgiana Masi, uccisa con un colpo alla schiena il
12 maggio 1977 durante una manifestazione del Partito
radicale a Roma.
Una
canzone alla quale siamo particolarmente legati e che
abbiamo avuto il piacere di riascoltare dal vivo durante
il suo concerto al Babele nell'aprile 2006.
Bologna
'77
L’inverno
passava qualcuno di lì
Il nastro girava, suonava “Lilly”,
Girava il pallone, lo stadio impazzì
La voce tremava, l’inverno finì.
E poi primavera, e qualcosa cambiò
Qualcuno moriva, e su un ponte lasciò
Lasciò i suoi vent’anni e qualcosa di più
E dentro i miei panni, la rabbia che tu
Da sempre mi dai, parlando per me
Scavando nei pensieri miei,
Guardandomi poi dall’alto all’ingiù
E forse io valgo di più.
L’estate moriva, Bologna, tremò,
La dalia fioriva e la gente pensò
Dei tanti domani vestiti di jeans
Chiamandoli “strani”, ma non fu così
E quando m’incontri, se pensi di me
Tu sappi che il sole che splende per te
E il grano che nasce, e l’acqua che va
E’ un dono di tutti, padroni non ha
E il grano che nasce, e l’acqua che va
E’ un dono di tutti, padroni non ha.
...
e il
grano che nasce, e l’acqua che va
E’ un dono di tutti, padroni non ha...
Un doppio
live che ripercorre il cammino musicale dei Gang, lungo
25 anni.
L'album è stampato in edizione limitata in 1000 copie e,
per ora, è disponibile solo richiedendolo tramite il
sito www.the-gang.it
(al prezzo di 15 euro, spese di spedizione incluse)
- dove è anche possibile ascoltare una anteprima -
oppure acquistandolo ai molteplici concerti che i F.lli
Severini propongono in lungo e in largo per l’Italia.
Un
grande augurio ai nostri amici Marino e Sandro
Severini!!!
Operazione "Cartolina
a Caterina"
Gli amici del
Clan Mamace',
che sono stati nostri apprezzatissimi ospiti nella
rassegna Daltroinverno 2006, hanno in corso una
simpatica (o pazza, se volete) iniziativa che vi
invitiamo a sostenere: dopo dieci anni di musica e
concerti hanno deciso di proporsi a Caterina Caselli,
produttrice di tanti artisti di successo.
Ma per raggiungere
l'obiettivo e' necessario
il sostegno attivo di fans, amici e simpatizzanti.
Ai loro concerti e'
possibile trovare le cartoline prestampate - che vedete
qui di fianco - da firmare e inviare alla Caselli.
Ma va bene anche
spedire una qualunque cartolina, con lo stesso testo o
simile, e poi comunicare l'avvenuta spedizione al Clan
(info@clanmamace.com)
che, all'indirizzo
www.clanmamace.com/sommario/sommario.html
tiene il conto delle cartoline distribuite.
Al Clan Mamace' i
nostri migliori auguri per i loro primi dieci anni di
musica e per il pieno successo dell'operazione
"Cartolina a Caterina"