La
Zampogna.
"Strumento musicale a sacca", questa definizione comprende tutta la
famiglia degli strumenti a sacca che, dalle caratteristiche comuni e
dai tanti nomi (cornamusa, piva, zampogna, gaita, bagpipe, etc.),
sopravvive ancora oggi in molte zone dell'Europa ed dell'Italia.
La
zampogna di costruzione classica a chiave è ancora presente in molte
aree del centro e sud Italia compresa la Sicilia, vi sono anche
alcune presenze nel nord Italia.
Le origini della zampogna sono molto remote che, a seconda dei
modelli, connotano anche una regione o un'aria di provenienza.
Sicuramente la sua provenienza è legata al mondo della pastorizia,
origini molto antiche, non remote come quelle del flauto, ma
sicuramente storicamente legata ai popoli dell'Europa e dell'Asia,
dagli egizi, ai greci e sicuramente ai romani.
A
questi popoli si deve anche tecnologicamente la costruzione
dell'ancia che attraverso i chanter creano la melodia e i bordoni
l'intonazione della stessa.
La
caratteristica fondamentale, comunque
resta l'otre o sacca, attraverso l'insulfflamento ad aria ed alla
sua calibrazione, le ance trasmettono il suono ai chanter e ai
bordoni.
Il tipico suono che
nasce dal bilanciamento dei chanter e dei bordoni rendono
comprensibilmente affascinante questo strumento e lo riempiono di un
mistero che ci riporta indietro nel tempo. |
"La
Zampogna e la ciaramella sono strumenti di grande cultura. Se essi
scompariranno non sarà perchè troppo primitivi rispetto al
contemporaneo, ma perchè troppo complessi e difficili in un'epoca
che fa della semplificazione delle procedure uno dei suoi
fondamenti. Costruire una zampogna, suonarla, conservarla implica
capacità tecniche e sensibilità ormai quasi impossibili da
coltivare, conservare e trasmettere. La tecnologia contemporanea
annulla totalmente la manualità come risorsa umana; tutto viene
delegato a procedure automatizzate esterne all'uomo. La zampogna
invece obbliga ad una coordinazione mano - corpo - orecchio -
sensibilità percettiva - intelligenza che oggi è estremamente rara
come risorsa umana. Allora essa ci ricorda l'impoverimento di
umanità a cui siamo sottoposti."
Paolo
Apolito
da:
La zampogna nel mito e nella tradizione. |