CLAN MAMACE'

Clan Mamacè: da dove questo nome??

Nella formazione originaria eravamo in sei e "Mamacè" è stato ricavato sommando le iniziali dei nostri nomi. Nel tempo, come spesso accade, qualche compagno di viaggio è cambiato: oggi siamo in sette… e l’anno prossimo festeggeremo 10 anni di attività!! Nei nostri concerti siamo sempre stati seguiti da una folta schiera di amici, ed in loro onore abbiamo successivamente aggiunto la parola "Clan", che unisce ed accomuna musicisti e pubblico in un’unica entità….

 

Daltroinverno apre una finestra sul folk-rock: quali sono le caratteristiche essenziali di questo genere e in che modo voi lo “personalizzate”?

Folk-rock è una “etichetta” che secondo noi viene attribuita a gruppi che fanno musica rock contaminandola con suoni ed arrangiamenti tipici della musica folk, di qualsiasi stato essa sia.  Noi siamo partiti col definirci gruppo folk-rock, definizione che ora ci sta stretta poiché preferiamo essere considerati un gruppo “cantautoriale”. Nel panorama italiano si è abituati a identificare il cantautore come una sola persona... noi invece siamo un gruppo. La nostra musica non si limita a seguire un solo genere, ad esempio il folk-rock, ma spazia nei vari generi, attingendo qua e la a seconda dell’ispirazione del momento, proprio come fanno i cantautori. Ne deriva un repertorio vario e quasi mai uguale a se stesso.

 

Mai (o quasi mai) al di sotto della capitale. Cosa vi aspettate dall’esibizione del 25 febbraio?

Di conoscere tante persone e di far apprezzare la nostra musica a chi non la conosce, nel miglior modo possibile…

 

“Accordi e disaccordi”, il vostro primo disco, è autoprodotto, come sarà anche il secondo (in lavorazione). L’autoproduzione sembra essere l’unica alternativa al silenzio: cosa consigliate ai cosiddetti “gruppi emergenti” per uscire al di fuori dei sotterranei?

L’autoproduzione comporta un sacco di sbattimento, ma anche innumerevoli vantaggi, primo fra tutti quello di poter artisticamente fare quello che più ti piace… Nessuno ti impone nulla e tutto è frutto di una tua accurata scelta artistica. Ne deriva un prodotto (CD) più genuino ed originale... la stessa differenza che c’è fra il salame del contadino e quello che compri nelle vaschette di plastica! Per poter dare consigli dovremmo prima essere usciti dai sotterranei! Noi non ci siamo mai posti seriamente l’obiettivo di diventare famosi; per noi la musica è prima di tutto una bellissima passione. Cerchiamo di coltivarla nel migliore dei modi mettendoci anche una buona dose di divertimento. Se poi verrà fuori qualcosa di più serio si vedrà.

 

Fra i vostri riferimenti musicali spiccano i nomi di Fossati, De Andrè e De Gregori; ma cosa ascoltate al di là dei cantautori italiani e dei confini nazionali??

Di tutto un po’, siamo in sette ed ovviamente ognuno ha i propri gusti. La musica è in grado di trasmettere emozioni profonde ed uniche. C’è chi si emoziona con Ramazzotti e chi con De Andrè, l’importante è emozionarsi.

intervista a cura di OME

 

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