2004

2005

2006

2007

 

info: 328 7254831

 

qui trovi il comunicato stampa, le biografie e le foto degli artisti

Martedì 1 maggio, dalle 19.00 in piazza Amendola a Salerno, sarà ancora una volta la musica a farsi ponte tra culture e generazioni, per far festa, ma anche per condividere problemi e speranze del nostro tempo.

La quarta edizione del Festival avrà di nuovo l’Africa a costituire il cuore del concerto con Baba Sissoko e Taman Kan.

Baba Sissoko, polistrumentista e percussionista tra i più noti della scena musicale internazionale, discende da una grande dinastia di "Griots" del Mali, i cantastorie della cultura orale africana che detengono e tramandano il sapere, la tradizione e la storia.

La sua nuova avventura musicale, “Djekafo”, segna il ritorno allo spirito della sua terra madre attraverso un viaggio musicale che fa il giro del Mali e il cui percorso è stato tracciato dagli incontri con alcuni dei migliori artisti maliani.

La musica italiana d’autore sarà autorevolmente rappresentata dal country-folk di Luigi Grechi che, con la sua Bandaccia, reinventando e reinterpretando la scuola tradizionale nordamericana, racconta di storie, volti e personaggi on the road, alla ricerca della vera essenza della musica e della vita.

Il festival, inoltre, conferma la sua particolare attenzione verso le identità musicali più specificamente locali: a dare il via al concerto saranno i Mrs. Dalloway, dal suono ricercato e allo stesso tempo delicato, il cui principale scopo è “...lasciare nell’animo di chi ascolta solo emozioni”, e Il Pozzo di San Patrizio, una delle giovani band italiane più apprezzate all’estero, con il suo stile che, partendo dalla musica folk irlandese, è ormai caratterizzato da diverse influenze musicali e da una energia sonora da brivido.

Uno spettacolo di oltre cinque ore di musica, un cast che, dall’affascinante carisma musicale di Baba Sissoko, alla trascinante energia delle band locali, passando per la canzone d’autore di Luigi Grechi sarà in grado di coinvolgere il pubblico di ogni età e di ogni genere.

Ma il Primo Maggio non sarà solo musica.

L’edizione 2006 del Festival è dedicata in particolare alla Campagna per l’Acqua Pubblica del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, una grande battaglia di giustizia che riguarda l’umanità intera. Ne sarà testimonial, con il suo intervento, padre Alex Zanotelli.

Inoltre, come di consueto, anche il mondo dell’associazionismo darà il suo contributo alla manifestazione: saranno, infatti, presenti in piazza con i loro banchetti informativi Amnesty International, AMREF, Arci, Emergency, Greenpeace, Oasi.

Il Primo Maggio sarà quindi una festa di musica e pensiero, di tutti per tutti, perché una città tanto più è vitale quanto più è capace di riconoscere e valorizzare le diverse anime che la compongono.

 

le foto:

prima del concerto

le prove

le associazioni presenti

la conduttrice e gli ospiti

il Pozzo di San Patrizio

Luigi Grechi

Baba Sissoko & Taman Kan

 

 

prima del concerto

 

le prove

 

le associazioni presenti

presso lo stand dell'ARCI è stato possibile firmare la proposta di legge di iniziativa popolare sull'acqua pubblica

nel corso della serata sono state raccolte 520 firme

 

la conduttrice e gli ospiti

Anna Nisivoccia

Padre Alex Zanotelli, testimonial della campagna per l'acqua pubblica

Loredana Mauro e Francesco Petti dei Melisma e Guy Alexandre Sounda della Compagnie du Théâtre Poème

hanno presentato il progetto:

DUE ALI

IL GABBIANO IPOTETICO

Incontri Internazionali con il Teatro dei Ragazzi

Italia -Senegal

maggiori info sul progetto

 

Il Pozzo di San Patrizio

www.ilpozzodisanpatrizio.com

Nasce nell’inverno del 1996 da una idea del fisarmonicista-cantante Dario De Nicola e dopo vari assestamenti e di formazione e di scelte artistiche è oramai una delle giovani band italiane più apprezzate all’estero come attestano gli ottimi consensi riscossi durante l’Altri Tempi European tour 2004, il tour olandese del dicembre 2005 e le partecipazioni a due delle più importanti manifestazioni continentali quali il Folkwoods e l’Oerol.

Dopo un primo avvicinamento alla musica folk irlandese, la band ha maturato uno stile caratterizzato da diverse influenze musicali, che dà luogo ad uno spettacolo con energia sonora da brivido. L’attuale ricerca musicale, effettistica di tipo analogico.

Il folk irlandese è diventato così un pretesto e un punto di partenza che permette di accomunare le esperienze musicali di ciascun componente, che vanno dal rock progressivo al funky, dallo ska alle ballads, dal jazz al reggae, senza disdegnare le proprie radici popolari campane.

Nell’estate 2006 la band pubblica “LucidaMente” per l’etichetta milanese Ethnoworld, prova di maturità che fa da seguito ad “Altri Tempi” (2003 Ethnoworld/Venus) e alla fortunata autoproduzione  d’esordio del 2001 intitolata “Il Pozzo di San Patrizio”.

ascolta alcuni brani su http://www.myspace.com/ilpozzodisanpatrizio

 

Luigi Grechi

www.luigigrechi.it

Musicista, cantautore e compositore, profondo conoscitore del folk nordamericano, l'unico "country man" italiano ha iniziato la sua avventura "americana" verso la fine degli anni Sessanta al Folkstudio di Roma, lo storico locale di Trastevere che fu in quel periodo l’approdo di tutta una generazione musicale d’avanguardia.

Dalla riproposizione del folk e del country e dalla divulgazione della canzone di protesta americana (grazie a lui in Italia si iniziò a parlare di Woody Guthrie) passa poi alle composizioni originali, rimanendo legato alla grande tradizione country&western senza, però, farsene mai imprigionare.

Del tutto disinteressato alle mode e inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di registrazione pubblica il suo primo album “Accusato di libertà” solo nel 1975.

Mentre suona in giro per festival alternativi e radio libere, locali e cantine, viaggia per il mondo e lavora anche come bibliotecario, continua a incidere numerosi dischi che gli procurano stima ed attenzione da parte di un pubblico di nicchia dal palato fine.

Cappellaccio Stetson in testa, cravatta a cordino di cuoio, immancabili stivali, Luigi Grechi scrive canzoni che serbano ancora l’appeal del legno e delle corde e raccontano di storie, volti e personaggi on the road, alla ricerca della vera essenza della musica che finisce inevitabilmente nel coincidere con quella della vita.

Nel 1993 si aggiudica il Premio Tenco con “Il bandito e il campione”, brano portato al successo dal fratello Francesco De Gregori.

E’ in uscita il suo nuovo album “Ruggine”: dodici brani "vecchi" che Grechi ha voluto di nuovo incidere, stimolato ed incoraggiato dalle numerose richieste dei suoi fans che gli chiedevano dove reperire i dischi di qualche anno fa, non più in commercio

ascolta Il mio cappotto

 

Baba Sissoko & Taman Kan

www.babasissoko.com

Nasce nel Mali, discendente di una grande dinastia di "Griots", i cantastorie della cultura orale africana che detengono e tramandano il sapere, la tradizione e la storia.

Inizia la sua carriera suonando il tamani (tamburo parlante), accompagnando il nonno nei suoi viaggi da Griot e nel corso degli anni, grazie alla sua natura di polistrumentista e all'estrema sensibilità verso altre forme di espressione musicale arriverà a collaborare con nomi illustri del panorama musicale mondiale tra cui Youssu N’Dour, Salif Keita, Cheb Khaled, Sting, Santana, Ry Cooder, Lokua Kanza, Habib Koite, Fela Kuti, Ruben Gonzalez, Rokia Traore, Dee Dee Bridgewater, ecc.

Nel 1991 fonda il gruppo Taman Kan. Nel 1993 entra a far parte nel gruppo di Habib Koite e Bamada con i quali vince il concorso indetto da Radio France International, "Découverte 93", incide due dischi ed effettua un tour che lo porta in tutto il mondo.

Tiene periodicamente corsi di djembe, balafon, taman, ngoni ed altri strumenti tradizionali del Mali in Europa e in Italia e alterna la carriera da solista all'attività di percussionista.

Nel 1995 incide il suo primo CD con i Taman Kan, al quale seguono, "Djiana” nel 1999,  “Live in Studio” di nuovo con i Taman Kan nel 2001, “Djeliya” del 2004, oltre a numerose compilation e partecipazioni.

Della sua ultima fatica, “Djekafo”, registrato interamente nella sua terra con musicisti di livello internazionale, lo stesso Baba dice: “è il risultato del ritorno del mio spirito nella mia terra, il risultato delle mie esperienze, alla ricerca della bellezza della vita. E' un viaggio che fa il giro del Mali attraverso gli stili musicali ed il cui percorso è stato tracciato dagli incontri con alcuni dei migliori artisti maliani. [...] Alla fine del viaggio ho deciso di intitolare questo disco "Djekafo" che vuol dire incontro/unione, invitando tutti ad ascoltarlo ad occhi chiusi, lasciandosi ammaliare dalla magia di questa terra”.

ascolta Moza